Presentazione
del libro “Una vita, tante vite”
alla Biblioteca
Silvio Zavatti

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Tante vite, tante briciole di storie colte al volo, piccole storie all’apparenza banale che contengono profondità di significati e indicano come nell’esistenza di ognuno alberghi la speranza, la forza, il coraggio che le rendono grandi. È la prova che chi vive nelle case di riposo non vi alberga come un vecchio tronco d’albero in attesa di essere estirpato, ma si nutre di ricordi, di memorie di un passato che risorge dentro, ancora di foglioline verdi che spuntano persistenti e vogliose di vita dai rami e su queste ci si posano lievi e quasi trasparenti come farfalle ancora le emozioni, le rievocazioni mai sfuggite dalla mente e dal cuore. La vita anche verso il suo tramonto ha ancora talvolta tutti i colori dell’arcobaleno, rimpianti, gioie, amarezze e commozioni che riemergono fortemente nella coscienza dell’esperienza vissuta e le trasfigurano in un alternarsi di distacco dalle cose, secondo la legge del tempo, ma anche in una percezione quasi riparativa delle sofferenze che si avviano al penetrante destino di gioia di una vecchiaia prevedibilmente serena.
Nel raccogliere il racconto di queste storie ho avuto l’apporto di una persona sensibile e speciale, Federica Tarchi che con il suo modo discreto e aggraziato ha usato l’accortezza di farsi partecipe del vissuto di ognuno, cogliendone l’essenza nel cuore e nell’intelletto. È così riuscita a carpire nell’animo di ogni anziano ciò che nel profondo conteneva e perdurava, confessioni lontane, amarezze vicine, tutto un mondo ancora da riscoprire e da comprendere che è una ricchezza ora depositata per tutti.
Questo progetto di riscrivere le vite degli anziani e farne un libro, un’edizione speciale per loro come testimonianza storica e per noi, come documentazione e insegnamento è uno dei tanti programmi messi a punto da Matermamma Wanda Onlus. In particolare con l’Ambito Sociale 14 di Civitanova Marche l’Associazione ha definito dei protocolli d’intesa, per la realizzazione delle attività di animazione musicale e laboratori di elaborazione artistica e di disegno atti a vitalizzare l’ambiente delle Case di Riposo del territorio nella convinzione che l’arte non salva la vita ma la migliora.
L’esperimento di ridonare un sorriso, di far rivivere una goccia di felicità agli ospiti delle case di riposo, con il regalare loro, canzoni nuove, melodie antiche, voglia di ballare e con il tenerli impegnati nell’invenzione di illustrazioni con gessetti e matite colorate, ha sortito la riuscita desiderata: gli anziani sono stati protagonisti di mostre di pittura dai connotati incredibilmente suggestivi, e sono stati spronati a lavori successivi anche orgogliosi delle coppette che hanno ricevuto a ricordo delle loro manifestazioni artistiche che hanno ottenuto successo di critica e di pubblico.
La realizzazione di un calendario contenente i piccoli capolavori ne ha confermato il riconoscimento, la loro soddisfazione e la riuscita finale. Siamo entrati, non proprio in punta dei piedi, nei loro spazi chiusi, aprendoli a concerti di musica operistica con soprani, tenori e baritoni, e suonate con direttori d’orchestra su pianoforti a coda, abbiamo per loro organizzato spettacoli con bande musicali e con complessi tradizionali marchigiani come quelli dei “Matti di Montecò”. Per ognuno alle ricorrenze natalizie abbiamo distribuito panettoncini, come simbolo di condivisione fraterna, e alla S. Pasqua piccole uova di cioccolata variopinte, emblema di pace e serenità. Doni accolti con sorriso e l’assicurazione di non essere dimenticati.
“Un piccolo pensiero che è anche un grande dono” ci è stato detto da qualcuno con una lacrima di emozione agli occhi”. No, noi non vi dimenticheremo, abbiamo preso quest’impegno e voi siete prioritari nel nostro cuore, nei nostri progetti che una volta iniziati speriamo che non abbiano mai fine e saranno sempre più incrementati da nuove e sorprendenti iniziative.
L’Associazione Matermamma Wanda Onlus non si arrende, non si ferma, come il suo cuore, amore di una mamma, che dura per sempre.

Carla Martella
Presidente Matermamma Wanda Onlus

 

 

 

 

 

Il libro è stato distribuito nelle varie case di riposo e gli anziani sono rimasti entusiasti di essere i protagonisti di storie di vita e dei momenti importarti che hanno segnato la loro esistenza.

9 Commenti

  1. Maria Elisa Redaelli
    27 gennaio 2014 - Rispondi

    Il termine “pazienza” sembra ipotizzare una sofferenza forte, profonda e protratta, uno stato senza fine, pesante da sopportare e spesso all’apparenza inutile, laddove non esiste soluzione a quel “patire che custodisce in se la consapevolezza che il tutto si risolverà drammaticamente. In realtà il significato del “patire” nello scorrere degli eventi può rivelare anche tutt’altra realtà. Nel “patire”, anche il più sofferto, la situazione può essere capovolta e la sofferenza stessa risolversi in espansione di gioia perché subentra lo spiraglio della convinzione che il caso possa risolversi, dissolvendosi così anche lo stato di insicurezza e di instabilità che da esso derivava. Che resta allora della sofferenza? Quale senso giustifica che essa sia avvenuta, che si sia radicata nell’animo per poi rifluire persino nella gioia che da vita, calore e speranza?
    E’ ciò che accade nel caso del libro di Carla Martella, ultima delle sue opere descrittive,“Una vita, tante vite”. Maestra dell’arte figurativa per la bellezza delle immagini e per la loro rispondenza nel profondo della nostra coscienza sensoriale e sentimentale, Carla ha saputo abbinare immagini ben costruite graficamente alle tematiche narrate letterariamente, ai racconti singolari degli anziani delle Case di Riposo del territorio a cui si dedica con la sua Associazione Matermamma WandaOnlus, al solo scopo di alleviare sofferenze e mute solitudini agli ospiti che le albergano.
    L’opera “Una vita, tante vite” è l’esempio di come si possa essere presenti con amore e partecipazione presso quanti, disagiati a causa della tarda età o per malattie invalidanti, o sofferenti per la vita ormai vissuta, ma non obliata, possano far rivivere il loro passato in tutta dignità, quasi dimentichi del dolore fisico e morale causato dalle disabilità causate nel presente.
    Non il compatimento, ma la comprensione amorevole dei nostri fratelli anziani non solo libera dall’angoscia del progressivo decadimento fisico, ma ricrea in loro la consapevolezza e una memoria nuova che conferisce ai più, la serena sicurezza di aver vissuto pagine di storia indimenticabili, con sentimenti e sensazioni che riescono ancora ad afferrare e che ridiventano a loro care e presenti, procurando insospettabili riprese da malesseri spirituali ed anche fisici.
    La “pazienza”, il saper patire insieme in modo consapevole e illuminato, trasforma la vita in rinnovato dono meraviglioso e divenendo così equilibrio e virtù attraverso l’attenta compartecipazione del male altrui, opera il miracolo del cambiamento comportamentale in coloro che attendono con pazienza e fiducia un miglioramento del loro stato di vita: il saper aspettare e sperare provengono dallo spirito irradiato dell’amore gratuito, vigile e operoso, sicura difesa e baluardo contro ogni male che si sconfigge e si ribalta. E’ questo ciò che credo accada in ogni casa di Riposo ove si vive una longevità spesso triste, non allietata da eventi e ove Carla ama far capolino con delicatezza e sensibilità umana, assieme alla sua squadra di Delegati, accorti collaboratori che vi si recano settimanalmente cercando di dare agli ospiti vivacità e un briciolo di gioia che fa loro da eco per tutta la giornata e l’aspettano ormai come un sole, un atteso momento di ricreazione, di riscoperta di doti artistiche con l’arte terapia, corsi di disegno e di pittura ai quali si dedicano con passioni nascoste, e con le musiche rievocanti la loro giovinezza, con i canti, le filastrocche e i balli della musico terapia.
    E infine la trovata delle “storie”, dell’ondata dei ricordi, delle memorie che ritornano, che ha dato alla loro vita nuova rinascita. Nelle narrazioni il passato e il presente si amalgamano e con rinato spirito nascono sorprese di nuovi incontri, nuove amicizie si consolidano, traspare la vita che pulsa ancora, riemerge il cuore che batte per sempre nel ritrovarsi in nuove confluenze amorose!
    E’ così che nelle narrazioni dell’opera di Carla Martella, in molti casi, tutto diventa motivo di curioso godimento, di presenza creativa e di rinnovato stupore.
    E’ il caso della donna bulimica che seguita con affettuosità e tenerezza dal personale, lancia ormai le sue sfide alla vita, o quello del “ piccolo birbante” che sa redimere la sua vita grazie alla comprensione e alla vicinanza di assistenti vigili e premurosi, o quello di Clara, che vive nel ricordo della sua fulgida carriera e del suo bene operato nella dedizione al lavoro,..e così quello di tante altre, nell’affiorare fulgido delle memorie!
    Il rispetto per queste vite vissute e trascritte da Carla traspare nella chiarezza semplice di far rivivere i contenuti e del far risaltare la squisita originalità di ogni personaggio che ha sotto gli occhi e a cui dona tutta la sua attenzione che vuole additare agli altri affinché ne prendano forza e coscienza di ciò che può avvenire in una casa di riposo, come spazio familiare e vivace.Carla Martella ce ne da una testimonianza con la sua “pazienza” condivisa, con il suo sentire insieme, con il dono, il regalo di sé che è “Regalità” di comportamento, come Cristo ci insegna.
    Meditiamo quindi su quanto ha voluto farci intendere. Ella ha indicato le vie sacrali che ridonano agli umili fede, sollievo e gioia e tutto ciò di cui si potevano sentir privati nel dolore e nell’intimo abbandono.
    Solo la presenza di Dio fa sì che “la solitudine del deserto fiorirà come una rosa”

    Maria Elisa Redaelli
    Prof.ssa Lettere e Filosofia Università Statale di Milano
    Docente all’Istituto Studi Teologici dei Padri Sacramentini

  2. Maria Elisa Redaelli
    27 gennaio 2014 - Rispondi

    A Carla Martella con ringraziamento per tutto ciò che è elevato nella sua azione sociale. Redaelli Maria Elisa

  3. Enrica Bruni
    27 gennaio 2014 - Rispondi

    Per la bella iniziativa e per il lavoro di Carla un plauso e sinceramente gli auguri più belli. Enrica Bruni

  4. Giulia Cesetti
    27 gennaio 2014 - Rispondi

    A Carla un ringraziamento con il cuore per la sua grande generosità e intraprendenza per migliorare il benessere dei nostri anziani e per tutte le attività di grande valore sociale e lungimiranza che quotidianamente si impegna a svolgere. Giulia Cesetti

  5. Patrizia Monti
    27 gennaio 2014 - Rispondi

    Complimenti per l’ennesimo capolavoro! Patrizia Monti

  6. Ornella Rotilio
    27 gennaio 2014 - Rispondi

    Cara Carla, sempre grazie per tutto ciò che fai. Ornella Rotilio

  7. Christina Assouad
    27 gennaio 2014 - Rispondi

    Vai Carla! Grande come sempre! Christina Assouad

  8. Maria Vittoria Mecconi
    27 gennaio 2014 - Rispondi

    Grazie Carla! Il tuo grande cuore muove le nostre Anime. Maria Vittoria Mecconi

  9. Angelica Bracalente
    27 gennaio 2014 - Rispondi

    Grazie Carla per questa tua iniziativa. Questo incontro è stato molto bello e interessante. Angelica Bracalente

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